Voice Research: ciò che ti serve chiedilo a Siri, a Cortana o dillo ad Alexa, ammesso che tu non abbia già interpellato Google Voice. Questi assistenti vocali, quattro volte più veloci del tuo "tap tap" sulla tastiera, stanno riscrivendo l'attitudine del fare ricerca – appunto vocale – già dal 2008. L'uso di un virtual assistant oggi è in crescita costante.
Nella transizione digitale in atto, quello che secondo noi non puoi ignorare è proprio lo spettro di ciò che sta accadendo attorno alla Ricerca Vocale. La "voice recognition" sta riscrivendo in modo sonoro – è proprio il caso di dirlo – tutto lo spettro del business B2B e la user experience dei clienti, soprattutto in relazione ai contenuti presenti sul Web. I tuoi testi facilitano la Ricerca Vocale oppure la ostacolano?
Chi imprende, e costruisce sogni lavorativi ogni giorno, può scoprire attraverso i Vocal Assistant nuovi clienti. E servirli, certo, a patto di tenere a mente alcune regole. La ricerca vocale, infatti, sta riscrivendo la SEO in modo significativo e si basa su nuove norme linguistiche interattive. Ecco perché ottimizzare i contenuti del sito tenendo conto della Vocal Research.

La Vocal Research ha una forza che nasce dalle parole della gente

Il riconoscimento vocale si basa sulla sinergia che vive tra la parola scritta ed il linguaggio naturale delle persone, il parlato. Ecco perché è tempo di studiare bene ciò che scrivi, ad esempio nel tuo eCommerce. Perché la riuscita di una Ricerca Vocale tramite il "voice understanding" dipende prettamente dalle parole di uso comune che, proprio adesso, stanno riscrivendo le regole del SEO. Le parole dei tuoi contenuti, quindi, devono avvicinarsi al parlato in modo naturale se vogliono davvero essere "acciuffate" dai motori di ricerca quando i clienti stanno cercando servizi e prodotti.
Pensaci. La maggior parte delle ricerche vocali di oggi nasce mentre la gente passeggia o tenta di sistemare delle cose nella propria abitazione. È in questa dimensione ambientale, che hanno sede gli ingranaggi segreti (le parole chiave) alla base della Vocal Research.

È una ricerca vocale che sta modificando la fruizione del Web

I consumatori si sono innamorati della Voice Research su smartphone proprio a partire da Siri, l'assistente vocale Apple su iPhone 4S, sistema operativo iOS. É stata però ELIZA, classe 1960, la prima assistente vocale della storia ad essere progettata per dialogare con le necessità degli utenti.
Se per ELIZA non c'è stato niente da fare, invece Siri ha tutt'ora vita lunga e prospera ovunque, su iPad, Mac ed Apple Watch, riscrivendo – come le sue "sorelle" Cortana ed Alexa di Amazon – la nostra quotidiana fruizione della tecnologia.
Nel 2008, forse, prendevi in giro l'amico o l'amica che cercava ristoranti tramite Google Voice Research. Oggi, invece, è arrivato il momento di rivedere il tuo approccio nei confronti della ricerca vocale. È tempo di studiarne l'impatto, gli obiettivi dichiarati "e non", capendo come avvantaggiarti delle sue prestazioni. Perché la ricerca vocale ha spostato le regole dei giochi in modo irreversibile.

Alcuni obiettivi della ricerca vocale sono chiari e altri meno

Svago, intrattenimento e addirittura supporto emotivo: è Cortana che ti chiede "Come stai?". Per ora, si tratta di una funzionalità percepita a tratti con ironia. È invece una lucida e avanguardistica deriva psicologica, i cui risvolti sono ancora tutti da calcolare.
Principalmente, invece, puoi utilizzare la ricerca vocale dei Voice Assistant per sbrigare servizi, avere notizie di calcio, borsa, meteo, moda e – guarda un po' – per rintracciare agilmente tutto ciò che vuoi acquistare online, in veste di consumatore. Quando ti siedi dalla parte della tua azienda, non puoi dimenticarti di tutto questo.